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Gregorio Vignola

"La mia ricerca si propone come un crossover narrativo dove naturale ed artificiale, arcaico e futuribile, traccia reale ed entità presumibile, si mescolano indissolubilmente in organismi ibridi. Essi testimoniano di un tempo ambiguo, nel quale passato, presente e futuro, si innestano in forme non categorizzabili e universalmente cangianti: strutture in equilibrio simmetricamente austero e fragile, reggono le vestigia di un passato (ancora) mai accaduto, proponendo con sguardo alieno la rilettura del nostro tempo e del nostro ruolo. Fusi in un'unica amalgama, ogni cosa diviene artefatto biologico, scarto di un tempo e di un'idea che sembra rimanere, pulsante, sotto la superficie di tempo e spazio, tra reale e astratto."

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Sabato 16 Dicembre 2023

Incontriamo Gregorio nella sua casa in provincia di Como, qui ha attrezzato il garage come studio che condivide con l’artista Rosa Frazzica, con cui ha collaborato alla realizzazione di diversi progetti. Le due pratiche artistiche sono molto diverse tra loro ma presentano alcuni punti di contatto, prevalentemente estetici e formali, e sono in qualche modo complementari anche nella ricerca: mentre Rosa ragiona su una dimensione fluida e generativa, Gregorio ragiona su una dimensione più rigida e mortifera. Nello studio dei due artisti vi è una parete ricoperta da diversi imballaggi di opere e materiali, accanto vi sono tre stampanti 3D, strumenti profondamente legati alla pratica artistica di Gregorio, e due tavoli da lavoro con attrezzi e opere in fase di produzione. Un angolo dello studio è dedicato invece all’installazione dei lavori che, durante lo Studio Visit, l’artista ci racconta.

Le opere di Gregorio evocano una sorta di archeologia di tempi sconosciuti. Tramite l’attento studio di materiali ed estetiche, l’artista attinge all’immaginario storico e archeologico utilizzando però materiali prevalentemente industriali con cui realizza oggetti e installazioni stranianti, sospese in equilibrio tra passato, presente e futuro. L’artista utilizza molto la stampante 3D, uno strumento il cui meccanismo ricorda le sedimentazioni geologiche e l’archeologia, per realizzare reperti che presentano una stratificazione intrinseca, non più data dal deposito di sedimenti naturali ma dall’elaborazione di dati virtuali che, grazie al processo di stampa, diventano materiali e reali.

Ragionare sullo strumento utilizzato, in questo caso la stampa 3D, aiuta a evidenziare uno dei grandi temi del contemporaneo, ovvero il confronto con una realtà plasmata dalla tecnologia e il digitale. Con l’evoluzione della tecnologia, e l’espansione della realtà virtuale, vi è stato un graduale cambio di prospettiva sul futuro, una perdita di orizzonti sull’immaginabilità del futuro che ora ci appare distopico e catastrofico. La pratica di Gregorio si inserisce in questa narrazione forzando i limiti di quelle che sono le nostre modalità di comprensione della realtà, attraverso opere che evocano il reperto archeologico ma parlano della contemporaneità. In questo senso influiscono nella pratica dell’artista diverse opere letterarie e cinematografiche fantascientifiche e cyberpunk che coniuga alla fascinazione per la storia, la preistoria ed i ritrovamenti di tempi lontani, interessi che si sintetizzano perfettamente nelle sue opere. Design e architettura sono altri interlocutori fondamentali della pratica dell’artista che lavora con materiali industriali come plastica, resine e cemento, ma anche con metalli come l’acciaio e il ferro che modifica, unisce e compone creando incastri e compenetrazioni tra materiali e forme contrastanti.

Marta Chinellato

@l_user

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